Con una risoluzione approvata lo scorso 10 luglio, infatti, il Parlamento Europeo ha gettato le basi giuridiche e normative perché già nel 2025 possano venire revocati tutti i sussidi pubblici alle aziende che operano nel settore delle energie non rinnovabili. Ma questo sarà soltanto il primo passo di un processo più lungo, volto ad azzerare l’impatto ambientale dell’Unione entro il 2050. Soltanto due anni dopo, nel 2027, potrebbero chiudersi i rubinetti anche per tutti quei progetti che hanno un impatto negativo sull’ambiente. Sarà però compito della Commissione Europea stabilire i criteri attraverso i quali definire cosa sia nocivo o meno per l’ambiente. Termine ultimo prefissato per il pronunciamento: la fine del 2022. L’unica data certa, per ora: tenendo fede all’autonomia concessa a ciascuno Stato Membro, dovranno essere i governi dei 27 a stabilire tempi e modi entro cui attuare i provvedimenti nel proprio territorio di competenza.

Ambiente, l’Ue pronta a fermare i sussidi al settore dell’energia fossile entro il 2025
ontinua la transizione ecologica dell’Unione Europea e dopo la messa al bando della plastica monouso, al centro delle attenzioni dei 27 Paesi Membri è ora finita l’industria del fossile.