Clima, la Francia condannata da un tribunale: non si è impegnata abbastanza contro il cambiamento climatico

Una inerzia che è ‘costata’ alla Francia un surplus di 15 milioni di tonnellate di Co2 nel quadriennio 2015-2018.

No, lo Stato francese non ha fatto tutto ciò che poteva per contrastare il cambiamento climatico. E’ questo, in sintesi, il contenuto di una nuova e storica sentenza del Tribunale amministrativo di Parigi, definita ‘senza precedenti’ dalle 4 ong che si erano fatte promotrici della causa. Denominato l’affaire du seicle, perché questo processo si svolgesse è stata anche indetta una petizione, sottoscritta da 2,3 milioni di francesi.

Ed oggi, a distanza di quasi 3 anni da quando il procedimento si è aperto (era il 2019), la storica sentenza. Storica anche perché potrebbe rappresentare un elemento cruciale nelle prossime elezioni presidenziali, che si terranno in Francia nel 2022. Il nuovo inquilino dell’Eliseo, infatti, dovrà dimostrare – prima che con le parole, coi fatti – di essere in grado di ovviare all’inerzia dei suoi predecessori. Basti pensare che – soltanto tra il 2015 ed il 2018 – la Francia ha emesso in atmosfera un surplus di Co2 pari a 15 milioni di tonnellate. Ed ora è arrivato il momento di rimediare. Non sarà facile: si calcola che serviranno almeno 700mila ristrutturazioni con conversione ai più elevati standard di efficienza energetica all’anno, un aumento del 20-25% del traffico ferroviario ed una superficie coltivata biologicamente quattro volte più grande dell’attuale per riuscirci.

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