Particolato, dalle stufe la metà di quello prodotto in Ue

Inquinano fino a 750 volte più di un recente camion diesel. Ma non tutte

La metà del particolato (Pm2,5) prodotto in un anno dall’Unione Europea è dovuto al funzionamento di stufe a legna ed a carbone. A dirlo uno studio dell’European Enviromental Bureau dal titolo “Dove c’è fuoco c’è fumo”. Stando ai loro calcoli, infatti, una stufa a legna di ultima generazione è in grado di produrre fino a 60 volte il particolato emesso da un vecchio camion diesel del 2006 e fino a 750 volte quello emesso da un mezzo pesante più recente, del 2014. Dati che – se tradotti in termini pratici – parlano di 5 grammi di particelle fini prodottoe per ogni chilo di legna bruciata, abbastanza da ‘saturare’ oltre il limite massimo consigliato dall’OMS 500.000 metri cubi di aria purissima.

Di tutt’altro avvisol’Aiel, l’Associazione Italiana per le Energie Agroforestali, secondo cui le stufe di ultima generazione (a legna ma soprattutto a pellet) avrebbero un impatto sull’ambiente nettamente più basso di quelle basate su tecnologie obsolete. Non solo: citando uno studio dell’ISPRA, Aiel sottolinea come la metà delle emissioni di PM10 prodotte annualmente in Italia sia imputabile sì a stufe e caldaie ma soltanto a quel 40% di impianti vetusti e non ancora aggiornati con componenti più recenti.

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