Il cambiamento climatico ha già provocato “effetti irreversibili“. È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dagli scienziati dell’IPCC, l’Istituto per lo Studio del Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite.
Soprattutto in Africa e Sud America, le popolazioni più povere stanno già patendo le conseguenze più disastrose del riscaldamento globale, in particolare carenza di cibo e acqua potabile. Non solo: a rischio ci sono migliaia di specie di piante e coralli. In tre parole: perdita di biodiversità.
“Urge un’azione rapida ed ambiziosa – tuonano dall’IPCC – per adattarsi ai cambiamenti climatici, riducendo nel contempo in modo rapido e profondo le emissioni di gas serra”. Spazio per temporeggiare non ce n’è: “qualsiasi ritardo mancherà una finestra breve e che si chiude rapidamente per garantire un futuro vivibile” continuano gli scienziati.
“So che la gente nel Mondo è preoccupata ed arrabbiata” scrive su Twitter Antonio Guterres, Segretario generale dell’Onu, che poi chiude il suo breve commento al report con una frase lapidaria: “È tempo di trasformare la rabbia in azioni“.