Un’eccellenza a livello europeo: l’Italia si conferma tra le reginette del vecchio continente in quanto a alluminio riciclato prodotto con 47.400 tonnellate di imballaggi pari al 68,7% delle complessive 69.000 tonnellate immesse sul mercato – cui vanno aggiunte 4.500 tonnellate di imballaggio sottile destinato alla termovalorizzazione. Numeri convincenti quelli presentati dal Cial (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Alluminio) presentati all’assemblea annuale delle 250 imprese consorziate. Nel renderlo noto, il Consorzio rileva che questo risultato “ha consentito di evitare emissioni di gas serra pari a 355mila tonnellate di CO2 e risparmiare energia per oltre 153mila tonnellate equivalenti di petrolio, ed è stato reso possibile grazie all’azione combinata di istituzioni, imprese, operatori, cittadini e comuni”. In particolare, sono oggi 5.448 i Comuni e circa 47 milioni i cittadini attivi nella raccolta differenziata dell’alluminio con cui Cial collabora, nell’ambito dell’Accordo Quadro Anci-Conai, su tutto il territorio nazionale, si legge nella nota. Numeri che hanno consentito di mantenere il trend positivo della raccolta differenziata gestita dal Consorzio negli ultimi anni, seppur con un calo sia dell’immesso (-6%) sia delle quantità riciclate (-7%) riconducibile alla crisi economico-industriale che ha colpito il Paese e il sistema globale in seguito alla pandemia da Covid-19.

Alluminio riciclato, l’Italia eccellenza europea
Secondo il Cial nel paese sono stati riciclati 47.400 tonnellate di imballaggi pari al 68,7% delle complessive 69.000 tonnellate immesse sul mercato.