Saranno soprattutto i Paesi poveri a subire gli effetti economici ed ambientali del Covid ma anche quelli ricchi non se la passeranno molto bene. Per la prima volta del 2015, infatti, quando i paesi dell’Onu hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nel 2020 il mondo ha rallentato perdendo posizioni importanti sul cammino verso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda (OSS). Il calo della performance sugli OSS a livello globale è dovuto in gran parte all’aumento dei tassi di povertà e di disoccupazione in seguito allo scoppio della pandemia di COVID-19. A darne notizia il rapporto annuale del centro studi Onu Sustainable Development Solutions Network (SDSN). Il Covid-19 ha messo in luce la limitata capacità dei paesi in via di sviluppo a basso reddito (LIDCs) di attingere ai finanziamenti del mercato. Mentre i governi dei paesi ad alto reddito si sono largamente indebitati in risposta alla pandemia, i LIDCs non hanno potuto farlo a causa della loro minore solvibilità di mercato. La principale implicazione nel breve termine del diverso spazio fiscale tra i paesi ad alto e basso reddito è la probabilità che i paesi ricchi si riprendano dalla pandemia più rapidamente dei paesi poveri.
La Finlandia è al primo posto dell’Sdg Index del 2021, seguita da due paesi nordici: Svezia e Danimarca. Tuttavia, anche la Finlandia e i paesi nordici si trovano di fronte a importanti problemi relativi ai diversi Oss e sono in ritardo nel raggiungimento di tutti gli Oss entro il 2030.

I terreno perduto dai Paesi più poveri a Causa del Covid
Lo registra notizia il rapporto annuale del centro studi Onu Sustainable Development Solutions Network (SDSN). Ma anche i ricchi devono indebitarsi