In Italia, il contrasto al degrado del suolo e la protezione della terra dalle minacce causate da cambiamenti climatici e sfruttamento delle risorse naturali rappresentano un obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Sul tema sono intervenutele diverse associazioni Coldiretti ritiene La siccità rappresenta l’evento climatico avverso più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati in media in 1 miliardo di euro all’anno soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Entro il 2050, la combinazione del degrado del suolo, l’erosione e i cambiamenti climatici rischiano di ridurre i raccolti globali in media del 10%, e fino al 50% in alcune regioni, se non si interverrà con determinazione, spiega invece Confagri. “Mantenere la produttività dei terreni, contrastare la perdita di suolo, tutelare la biodiversità e confrontarsi con le sempre più evidenti conseguenze del climate change fanno parte ormai da anni dell’azione quotidiana degli agricoltori del nostro Paese”, è il pensiero di Copagri. Contro desertificazione e deforestazione, perdita di produttività e biodiversità, la gestione sostenibile del suolo rappresenta non solo una sfida per raggiungere gli obiettivi del Green Deal, ma soprattutto un impegno concreto che deve trovare spazio in progetti e investimenti di Pnrr e Pac.dice invece la Cia.

Con la siccità conseguenze gravi sull’economia agricola italiana
Quasi un pensiero unico quelle delle principali associazioni agricole italiane