Si chiama Orca, ma non come il temibile cetaceo bianco-nero. Orca come “energia”, però in islandese: è questo il nome del più grande impianto di cattura e stoccaggio della Co2 al mondo. Entrato in funzione nei giorni scorsi, si trova a pochi chilometri da Strumsvik, in un altopiano del sud-est islandese e potrà “togliere dalla circolazione” fino a 4mila tonnellate di anidride carbonica ogni anno, L’equivalente di qualcosa come 800 automobili, in termini pratici. Come? Catturando l’aria attraverso dei giganteschi ventilatori, riscaldandola in appositi collettori di scarico perché la Co2 si separi dagli altri gas e “iniettando” l’anidride carbonica nel sottosuolo, ad una profondità di quasi mille metri. Poi entrerà in gioco “madre natura” e grazie a temperature infernali e pressioni elevatissime quel gas così pericoloso in superficie diventerà nelle viscere della Terra della innocua roccia basaltica. Purtroppo, però, è troppo presto per cantare vittoria. Certo, impianti di questo tipo fanno ben sperare per il futuro della lotta al cambiamento climatico ma – allo stato attuale – Orca è più un esercizio di stile che un contributore importante della lotta alle emissioni. Basti pensare che le 4mila tonnellate di Co2 che riuscirà a catturare ogni anno rappresentano poco meno di una briciola di pane se comparate al miliardo di tonnellate che per la Iea dovremmo estrarre dall’atmosfera entro il 2050 per rispettare gli accordi di Parigi. Oltretutto è ancora presto per sperare che impianti di questo tipo possano proliferare: non solo potranno essere installati in territori con una particolare conformazione del sottosuolo ma anche i costi proibiti – fino ad 800 dollari per tonnellata di Co2 intrappolata – di certo non aiuteranno le imprese a lanciarsi in questo neonato business. I promotori dell’iniziativa – Climeworks AG e Carbfix – sono in ogni caso fiduciosi: in futuro i costi potrebbero calare (arrivando a 150 dollari a tonnellata) e questi strumenti potrebbero diventare la chiave di volta del processo di neutralizzazione dell’impatto umano sull’ambiente.