Non solo l’innalzamento del livello del mare: lo scioglimento dei ghiacci artici potrebbe rilasciare nell’atmosfera enormi quantità di Co2. A rivelarlo uno studio internazionale pubblicato su Nature Reviews Earth & Enviroment.
Secondo i ricercatori, la quantità di gas serra “imprigionata” nel ghiaccio non è ancora quantificabile (si stima oltre 1.700 tonnellate) ma un loro rapido scioglimento potrebbe portare alla repentina immissione nell’atmosfera di migliaia di tonnellate di anidride carbonica, con conseguenze ignote sul clima.
Ma non finisce qui: insieme ai ghiacci, infatti, a sciogliersi sarà anche il permafrost, la lingua di terra costantemente congelata che circonda l’Artico. Ed in questo caso a rischiare sarebbero le migliaia di case, industrie ed infrastrutture che su di esso poggiano, con danni economici per decine di miliardi di euro.
E, come se non bastasse, proprio in quei territori sono allocati lunghi tratti degli oleodotti e dei gasdotti che trasportano petrolio e gas naturali da una parte all’altra del globo. Un loro cedimento, dunque, provocherebbe non solo rallentamenti nella distribuzione dei combustibili (con conseguente aumento del prezzo) ma anche un possibile sversamento di greggio. Uno scenario tutt’altro che remoto: è successo già l’anno scorso in Siberia.